STEM Women Congress 2025: parola alle future makers

STEM Women Congress 2025: parola alle future makers

STEM Women Congress 2025: parola alle future makers

TheWom.it

Dal palco di Palazzo Castiglioni, il racconto corale dello STEM Women Congress 2025.
Dati, storie e nuove prospettive per un futuro in cui la tecnologia diventa inclusiva, consapevole e creativa. Un evento in cui crede moltissimo The Wom, media partner del congresso
Il 15 ottobre, Milano ha accolto l’ultima tappa dello STEM Women Congress 2025 trasformando Palazzo Castiglioni in un laboratorio vivo di idee, testimonianze e confronto tra generazioni.
Dopo un anno di tappe in tutta Italia, il percorso Step by STEM è arrivato alla sua conclusione con una giornata dedicata all’inclusione femminile nei settori scientifico e tecnologico.

Ad aprire i lavori è stata Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, che ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione nel promuovere pari opportunità e percorsi tecnico-scientifici accessibili anche alle ragazze. Un messaggio di fiducia nel cambiamento, ripreso da Morena Rossi e Laura Basili, rispettivamente responsabile contenuti e presidente di Stem Women Congress Italia:

“Il Congresso di Milano ha voluto andare oltre il semplice confronto – hanno spiegato – per restituire voce alle giovani generazioni e dimostrare che cambiare strada, anche in corsa, è possibile. Le STEM possono diventare la lingua del futuro per tutte e per tutti”.

Successivamente, l'intervento dell'artista Giulia Caruso e il panel "Vissi d’arte e di scienza” hanno affrontato uno stereotipo comune, scardinandolo: quello che arte e scienza siano discipline distanti. A discuterne sono state artiste, scienziate e neuroscienziate: Lucia Tarantino, Fondazione Golinelli; Shirin Afra, restauratrice del Duomo di Firenze; Stefania Bruni, neuroscienziata di Fem digital; Giulia Caruso, artista, Eva Sacchi, ISPSOS, e Lisa Tortolani (20fund).

La forza dei dati: la survey di The Wom presentata allo STEM Women Congress 2025
Le giovani donne chiedono una narrazione nuova, più inclusiva e capace di ispirare. È quanto emerge dalla survey “Donne, STEM e Futuro”, realizzata da The Wom insieme all’Istituto di Ricerca Sylla sotto la responsabilità scientifica del professor Furio Camillo, e presentata in anteprima durante il Congresso da Daniela Cerrato, CMO di Mondadori Media.

L’indagine, basata su oltre 500 questionari rivolti alle ragazze della Gen Z e alle young millennials della community The Wom, racconta una generazione pronta a cambiare le regole del gioco: una su tre studia o lavora già in ambito STEM, mentre una su cinque si è sentita scoraggiata a intraprendere un percorso scientifico. Nonostante questo, l’84% delle intervistate considera le carriere STEM stimolanti e il 50% le percepisce come creative, ribaltando l’immagine di una scienza “fredda” e distante.

La ricerca rivela anche una crescente consapevolezza: il 58% conosce il significato dell’acronimo STEM (che sale al 66% tra le più giovani), ma una su due associa ancora questo mondo all’universo maschile.
Tra le ragazze under 18, invece, cresce l’idea della “donna STEM” come pioniera e modello. Eppure, gli stereotipi restano forti: quasi l’80% ha sentito dire almeno una volta che “le ragazze non sono portate per la matematica”, e quasi la metà che “la maternità è un ostacolo alla carriera”.

Più che un limite di talento, le intervistate percepiscono barriere culturali e strutturali: la conciliazione vita-lavoro è vista dal 55% come il principale ostacolo, seguita da un sistema educativo che favorirebbe i maschi (51%) e da una mancanza di opportunità di leadership (50%).

Intelligenza artificiale o ipnosi culturale?
A chiudere la mattinata, il panel “Intelligenza artificiale o ipnosi culturale?”, moderato da Valentina Lonati, Culture Editor di The Wom, ha offerto un confronto vivace e interdisciplinare sull’impatto dell’AI sulla cultura, sull’educazione e sul pensiero critico. Sono stati analizzati, in un'ottica di complessità, sia i rischi che i benefici dell'intreccio di intelligenza artificiale e umana. Il risultato? Una conversazione dinamica che è stata stimolo per una riflessione più profonda sul ruolo dell'AI nelle nostre vite future.

A inaugurare il panel è stata Alessia Rizzo di Soldo, che ha raccontato come l’IA stia trasformando anche la scrittura del codice e la progettazione delle interfacce, invitando a mantenere una “relazione consapevole” con la tecnologia, senza delegarle la parte creativa. Dopo di lei, Gloria Puppi, immersive storyteller, ha parlato del rischio di una “profezia autoavverante”, in cui gli algoritmi finiscono per determinare i futuri che immaginiamo, mentre la matematica e docente Lorella Carimali ha portato invece l’esperienza di STEAMOrienta, un progetto che integra scienza e arte per formare menti capaci di pensare criticamente, anche davanti all’intelligenza artificiale.

Francesco Paolo Schiavone, Head of Innovation & Development, ha condiviso progetti che rendono l’AI uno strumento di inclusione – dalla graphic novel IO e LLM al progetto Mosaic per studenti con DSA – mentre l’ingegnera e comica Giorgia Fumo ha offerto la sua visione - ironica, ovviamente - sullintelligenza umana e su quella artificiale.

Infine, Patrizia Palazzi di Siemens Healthineers ha riflettuto sull’impatto dell’AI nella sanità, dove le innovazioni tecnologiche possono migliorare diagnosi e assistenza, ma anche introdurre rischi culturali e di disumanizzazione, mentre Filomena Floriana Ferrara, CSR Country Manager di IBM Italia ha chiuso la conversazione raccontando, in un intervento appassionante, la genesi dell'AI.

The Wom Award a Floriana Ferrara
A concludere la mattinata, Viola Zucchero, Head of Content di The Wom, ha consegnato lo STEM Woman Award proprio a Filomena Floriana Ferrara, CSR Country Manager di IBM Italia, premiandola come figura pionieristica dell’informatica e del digitale responsabile. Con i suoi progetti di education e mentorship per le giovani donne, Ferrara rappresenta un modello di empowerment e impegno sociale, capace di unire tecnologia e umanità.

The Wom ha assegnato il premio STEM Woman Award a Floriana Filomena Ferrara poiché si distingue come pioniera nel mondo dell'informatica, come project leader e come mentor per le giovani donne, generando ispirazione e impatto nel settore STEM.

Dagli abissi alle stelle e ritorno
Il pomeriggio dello STEM Women Congress 2025 si è aperto con l’intervento di Tecnolaura, influencer e divulgatrice scientifica, che ha raccontato come i social possano diventare strumenti di empowerment e conoscenza se usati con autenticità.

A seguire, il panel “Dagli abissi alle stelle e ritorno”, ha portato il pubblico in un viaggio affascinante tra spazio e oceani, mostrando come molte scoperte nate per l’esplorazione spaziale trovino oggi applicazioni terrestri, migliorando la vita quotidiana. Ne hanno discusso la professoressa Amalia Ercoli Finzi, pioniera dell’aerospazio italiano, insieme a Elvina Finzi, ingegnera aerospaziale; la biologa marina Giulia Calogero, presidente dell’associazione Menkab; Marta Ponis di Rina; Maria Selli di Maire; e Francesca Sanna, Innovation Manager. Un confronto che ha ricordato come le discipline STEM, pur guardando verso l’infinito, abbiano sempre i piedi ben piantati a terra – là dove la scienza incontra la cura per il pianeta.

A seguire, il panel “Step by STEM – Fare la differenza nelle STEM si può” ha dato voce ai ragazzi e alle ragazze del progetto Nerd?.

STEM Women Congress 2025: Un futuro che parla al femminile
Eventi come lo STEM Women Congress 2025 dimostrano che il cambiamento non nasce solo dai numeri, ma dalle relazioni, dai racconti e dalle esperienze condivise.
È in momenti come questi che la parola “futuro” smette di essere un concetto astratto per diventare una pratica collettiva: fatta di ascolto, curiosità, responsabilità e desiderio di costruire insieme un mondo in cui la tecnologia sia al servizio dell’umano, e non il contrario.

Perché il futuro – quello vero – ha bisogno anche dello sguardo delle donne.

 

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