Curiosità e determinazione

Curiosità e determinazione

Curiosità e determinazione

Curiosità e determinazione

 

Hai voglia di raccontarti in poche righe per Women At Business? Mi fido di chi me lo chiede, l'idea di questa start-up mi pare vincente e accetto. Ma di fronte allo schermo mi assale un dubbio. Come mi racconto?

Curiosità, determinazione e il corso della vita mi hanno portata a contatto con mondi diversissimi e, quando non hai un’etichetta che aiuti a inquadrarti, la gente talvolta s’insospettisce. Mi sono allora ricordata di Emily Wapnick e del suo Ted talk, che spiega come tantissime persone al mondo non abbiano una sola vocazione, ma tante. Essere uno specialista è spesso un vantaggio nel mondo di oggi, ma anche chi non lo è per niente può avere dei “superpoteri”. L’aver lavorato in ambienti diversi e l’essere principiante più volte insegna ad apprendere rapidamente e a non temere di uscire da una comfort zone. E da ogni ambito si possono trarre competenze da trasferire negli altri. Così almeno è stato per me.

Ho superato la cinquantina e sono madre di un vivace adolescente. I diversi mondi con i quali sono entrata a contatto, oltre a quello della maternità, sono gli studi legali, tra Milano e Londra, come avvocato; la mediazione dei conflitti tra persone; le multinazionali, come dirigente responsabile dell’ufficio legale di Microsoft; la piccola impresa, come imprenditrice di un concept store nel settore della moda ecosostenibile; la scrittura di articoli e interviste su temi di cultura generale; il settore cinematografico, come attrice; e, infine, il settore dell’arte contemporanea, come manager di un artista, curatrice di mostre e di un libro d’artista.

Da ogni ambito ho tratto competenze che ho trasferito negli altri, ma uno sopra tutti mi ha sfidato a restare al passo con i tempi: l’essere madre. Guardandomi indietro ho individuato il filo rosso che ha tenuto insieme il tutto: il bisogno di essere a contatto con ambienti creativi. La creatività e la ricerca di soluzioni fuori dagli schemi hanno caratterizzato il mio approccio in ogni ambito, incluso quello giuridico. La creatività mi ha aiutato ad affinare il senso estetico. E il senso estetico mi ha guidato come buyer di abbigliamento e oggetti di design, nell’allestimento di mostre e del concept store da me creato, nell’arredamento di casa, affittata come location per produzioni cinematografiche e infine nell’edizione del libro d’artista da me curato. Dopo anni ho capito che del contatto con ambienti creativi non posso fare a meno.

Oggi sono manager e assistente di un artista che usa una particolarissima tecnica di frattura delle piastrelle, che adoro. Posso gestire progetti e programmi complessi che richiedano soluzioni innovative, avvalendomi di tecnologie, ricercando l’apparato normativo adeguato, comunicando in diverse lingue e costruendo sinergie tra realtà che parlano linguaggi differenti.

Ma soprattutto ho compreso che non posso smettere di studiare - da ultimo uno stimolante corso per curatrice d’archivio d’artista. Sono convinta che l’apprendimento permanente sia la chiave per una società migliore per tutti.

 

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