2021: il futuro sarà donna

2021: il futuro sarà donna

2021: il futuro sarà donna

2021: il futuro sarà donna

 

Siamo nel 2021 amiche di Women at Business!
Ogni inizio porta con sé entusiasmo, aspettative e buoni propositi.
 
Con oggi si apre un nuovo anno. Il 2021 però ha in sé un valore più profondo e ambizioso di quelli passati. Ci lasciamo alle spalle infatti qualcosa di epocale, uno di quegli eventi che sarà per sempre ricordato nei libri di scuola, che segna – volente o nolente - un giro di boa: il Covid.
 
L'anno che ci aspetta sarà connotato da una parola in particolare: ripartenza. L’arrivo dei vaccini e l'imponente campagna vaccinale appena iniziata cambiano radicalmente la prospettiva di questa pandemia. E se è vero che la soluzione non è dietro l'angolo, ci vorranno mesi, è pur vero che finalmente si intravede la luce in fondo al tunnel e ora dobbiamo solo armarci di sana pazienza e aspettare di raggiungere quell'immunità di gregge tanto agognata.
 
Sul piano economico questi sono giorni decisivi. Il Consiglio Ue ha sbloccato il Next Generation Eu, o Recovery Fund come dir si voglia, destinando all'Italia 209 miliardi. Ora tocca al governo presentare un piano di attuazione in linea con le raccomandazioni europee, condizione sine qua non per l'elargizione dei fondi. Il piano italiano sarà presentato a febbraio in anticipo rispetto alla deadline di Bruxelles di aprile proprio per avere il tempo di aggiustare il tiro se ce ne fosse la necessità. L'Italia ha individuato sei capitoli di spesa: rivoluzione verde, istruzione, digitalizzazione, mobilità sostenibile, parità di genere, salute.

 

2021 Il futuro sarà donna.

La parità di genere - un punto che ci sta particolarmente a cuore – ha acquisito perciò lo status di priorità nazionale e non è più prorogabile. È un grande risultato perché alle parole questa volta devono per forza seguire i fatti se vogliamo stare al passo con il resto d'Europa e soprattutto ottenerne i finanziamenti. In questa direzione ci si è già mossi con la legge di Bilancio 2021 che raddoppia lo sgravio contributivo per l'assunzione di donne disoccupate. Una modifica che può portare interessanti risultati.
 
Il governo dunque farà la sua parte. Le singole imprese dal canto loro devono saper abbracciare il cambiamento adottando policy aziendali chiare, trasparenti ma soprattutto innovative. È quello che hanno ribadito Mario Draghi e il Gruppo dei Trenta, il think tank internazionale presieduto dall'economista Raghuram Rajan e dallo stesso Draghi per studiare le linee guida della ripartenza. Nel paper conclusivo si evidenzia che non si esce dalla crisi salvaguardando l'esistente ma rimettendo in circolo capitali finanziari e capitale umano. E che  preservare lo status quo è una scelta perdente. Impiegare talenti nascosti, favorire l'occupazione femminile, considerare la maternità una discontinuità positiva nella carriera professionale piuttosto che un ostacolo da evitare, ecco alcuni suggerimenti concreti suggeriti nel documento e da sempre auspicati anche da noi di Women at Business.
 
Come ha scritto il 29 dicembre sull'inserto del Corriere della Sera 'Buone Notizie - Il futuro sarà donna' la giornalista Barbara Stefanelli: “Ricominciamo con  la volontà di unire opportunità e idee, ricominciamo con fiducia, con il buonsenso di liberare i talenti e le attitudini delle persone. Dentro e fuori casa. Oltre le previsioni di genere […] Perché questa è una rivoluzione. Ci attende un'enorme opera di decostruzione di miti, consuetudini, incrostazioni culturali che vengono trasmesse (e accolte) come “naturali”. E di ricostruzione di mondi migliori, per amore e per forza. La libertà di movimento e azione delle donne ovunque si sentiranno di andare […]”.
 
Dalle pagine dello stesso inserto Laura Rocchitelli, Ceo di Rold azienda appena entrata nella nostra community, lancia un messaggio incoraggiante e di fiducia, invita a non arrendersi e suggerisce che questo sia il momento giusto, come fanno loro,  per “ immaginare quello che vogliamo essere tra sei mesi, un anno, due anni.”

E noi da parte nostra cosa possiamo fare?
 
Dobbiamo imparare a essere imprenditrici di noi stesse, coltivare competenze dinamiche, continuare a imparare senza mai fermarci, avere ben chiari i nostri obiettivi.
Non possiamo più aspettare che siano gli altri a trovare per noi le soluzioni ideali. Non illudiamoci che qualche buon samaritano venga a dirci: “Ho individuato il lavoro dei tuoi sogni” oppure “Ho trovato il posto che fa per te”. Dobbiamo essere noi stesse a farci carico della nostra carriera.
Come? Ponendoci delle mete stimolanti, sapendoci auto valutare senza sminuire il nostro valore, avendo il coraggio di lanciarci in nuove imprese, adottando un atteggiamento positivo, non scoraggiandoci se dobbiamo rimboccarci le maniche.
 
Diamoci da fare. E che il 2021 sia un effettivo anno di svolta per tutte noi che abbiamo il coraggio di rimetterci in gioco, sempre e comunque!

A presto Laura e Ilaria

 

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